Hysterical Psychosis
Tracklisting
- Last Breath
- Red Line
- They Suck Your Soul
- Tommy’s Grave
- Come Back To Hell
- Psycho Killer
- In The Gash
- This World
- Evil Time
- War and Death
Album Reviews
I casertani InAllSenses sono un gruppo formatosi nell’ormai lontano 1996,
ma che, dopo qualche anno di pausa, solo negli ultimi anni ha avuto modo di farsi conoscere adeguatamente attraverso lavori in studio e parecchi successi live, fra i quali sono da ricordare la vittoria alla Metal battle del 2008 e la successiva esibizione al Wacken. Curriculum non scontato, dunque.
Il debutto discografico sulla lunga distanza risale sempre al 2008, con “The experience”, album che già metteva in luce le buone doti del gruppo, per mezzo di un technical thrash/death metal ispirato all’old school e alla scena americana degli anni ’90, con in più qualche concessione al melodic-death scandinavo. Si potrebbero citare Nevermore, Testament, In flames, ma, a conti fatti, la band non insegue nessun modello in particolare, si parla solo di influenze esterne. Dopo aver firmato un nuovo contratto con la nostrana My kingdom music, è di fresca pubblicazione “Hysterical psychosis”, che conferma quanto di buono offerto dal combo, raffinandone però tutti gli elementi, e portando la loro proposta su un altro livello di professionalità. Il comparto tecnico, registrazione e produzione, è davvero valido, e riserva il giusto rilievo all’operato del quintetto, virtuoso sui propri strumenti, ma mai eccessivamente esibizionista. L’attenzione è posta soprattutto sull’impatto e sulla grinta, le canzoni hanno infatti molta dinamica, molto groove. Fra tutte brillano l’assalto frontale di “They Suck Your Soul”, gli spunti melodici di “Tommy’s Grave” e “Come Back To Hell”.
Fa piacere notare come la band sia in grado di combinare la bravura esecutiva e il dono della sintesi, risultando concreta e interessante senza inutili sbrodolate pseudo-prog, ma tenendo invece ben focalizzato il proprio obiettivo. Le dieci composizioni sono tutte di media durata, dalla struttura abbastanza lineare, ma non banale, e le trame ritmiche e solistiche intessute dai due chitarristi sono sempre motivo di interesse. L’accoppiata di basso e batteria svolge a dovere il proprio ruolo di cuore pulsante delle composizioni, mentre la voce, dal canto suo, ricopre adeguatamente la parte di grezzo e ruvido narratore delle lyrics, alternando growl e scream in modo tradizionale ma efficace, anche se tentare soluzioni e linee melodiche meno standardizzate potrebbe essere un’idea per rendere ancora più convincente l’impasto sonoro, che già allo stato attuale ha comunque notevole presa. Un buon lavoro su tutta la linea, dunque, che fa degli InAllSenses una realtà di spessore nella scena italiana e internazionale.
Alekos Capelli